Fondazione Rome Technopole

Infrastrutture di ricerca e sinergia imprese-università

7 Aprile 2025

Missione: scrivere una nuova Roma. La Fondazione Rome Technopole opera per consolidare l’incontro tra il mondo accademico e l’universo della ricerca, dell’innovazione, dell’impresa, delle istituzioni

Marzo 2025 – Dall’articolo pubblicato su PLATINUM – Aziende e Protagonisti 

Mentre il nuovo Hub di Pietralata si appresta a diventare realtà accogliendo presto l’headquarter delle infrastrutture di ricerca di Rome Technopole, la Fondazione consolida la sua lungimirante rivoluzione “copernicana” contribuendo con passione a scrivere una nuova Roma.

Istituito l’8 giugno 2022 e presieduto dalla magnifica rettrice della Sapienza Università di Roma, Antonella Polimeni, questo ecosistema corale dell’innovazione del Lazio che aggrega tutte le università pubbliche e private della regione, i principali centri di ricerca nazionali insistenti sul territorio laziale, le istituzioni locali come la Regione Lazio e il Comune di Roma, le Camere di Commercio regionali, Unindustria e un’ampia rete di imprese innovative, sta portando avanti una scommessa ambiziosa, finalizzata a consolidare l’incontro tra il mondo accademico e l’universo della ricerca, dell’innovazione, dell’impresa, delle istituzioni, con lo sguardo rivolto ai giovani, alla società civile, alla formazione.

“Rome Technopole – spiega la direttrice generale Sabrina Saccomandi – ha raggiunto un livello di consolidamento importante dopo l’avvio del progetto Pnrr. Abbiamo svolto un’azione che vede il progetto maturo nei risultati scientifici e abbiamo al tempo stesso attuato un’operazione di pianificazione strategica post Pnrr per il 2025-27, che restituirà un ecosistema forte che avrà tra i suoi obiettivi anche l’auto-sostentamento”.

La Fondazione erogherà sevizi post Pnrr sulla base di un percorso condiviso: “Abbiamo lanciato il servizio di progettazione europea con il quale accompagneremo i nostri ricercatori e le nostre aziende alla partecipazione ai band europei”, anticipa Saccomandi.

Il progetto che Rome Technopole sta portando avanti è imponente, caratterizzato da sei spoke a guida universitaria e da otto Flagship Project, progetti verticali di innovazione, guidati da leader industriali, concepiti all’interno di un ecosistema collaborativo, e afferenti a tre grandi ambiti: transizione energetica, transizione digitale e Salute & Bio-Pharma.

“L’Hub di Pietralata che nascerà, finanziato con risorse del Pnrr (Lotto 1) e del piano Regione Lazio Fesr (Lotto 2) – continua Saccomandi – è l’esempio di un traguardo multi-governance. Il Comune di Roma ha concesso il diritto di superficie alla Fondazione Rome Technopole, la stazione appaltante certificata è Sapienza”.

Tra le iniziative di networking e integrazione ricerca-impresa più interessanti del Rome Technopole si inseriscono gli Open Lab e l’infrastruttura di ricerca stabile IR2-Tech, laboratori fisici già esistenti che supportano lo sviluppo di innovazioni all’avanguardia. Mentre gli Open Lab sono centri di competenza e conoscenza, ossia gruppi di ricercatori che hanno una competenza specifica da mettere a disposizione del sistema (stakehloders come imprese e istituzioni) per sviluppi su specifici temi, IR2-Tech è l’infrastruttura di ricerca stabile, caratterizzata da laboratori fisici esistenti aperta, tra gli altri, a studenti, ricercatori, stakeholder.

“I 126 Open Lab adesso attivi – continua Saccomandi – sono aperti a imprese, studenti, ricercatori, stakeholder e danno valore a un qualcosa di fisico a disposizione di tutti”. Si tratta della messa a sistema di competenze e laboratori diffusi sul territorio regionale, con sede presso i partner di Rome Technopole che si pongono come obiettivo anche lo scale-up tecnologico di prodotti della ricerca a più basso Trl per rispondere a precise esigenze che provengono dal mondo delle imprese. I 26 Joint Labs sono invece laboratori di avvicinamento tecnologico messi a punto per testare proof-of-concept delle iniziative realizzate in progetti congiunti su tematiche specifiche di Rome Technopole.

In che modo i laboratori in rete pubblici e privati delle università e dei centri di ricerca che aderiscono a Rome Technopole saranno disponibili per le attività di ricerca delle imprese? “Ci sarà una piattaforma che renderà accessibili questi laboratori utilizzando una terminologia semplice. Coordinatore di questa rivoluzione è il professor Luciano Galantini (Sapienza Università di Roma) insieme all’intero partenariato del progetto”. Aggregandoli e rendendoli disponibili, Rome Technopole porterà ai laboratori, già attivi, un valore aggiunto. “L’ecosistema integra un potenziale della ricerca, lo rende disponibile e lo riclassifica secondo le necessità di un progetto e del mercato. Vogliamo dare valore a un asse già esistente per poi mettere questo valore a disposizione di una società”.

Altro punto di forza di Rome Technopole è l’attrattività. “Quanto più abbiamo interlocutori anche esterni alla Regione Lazio, tanto più siamo competitivi. Attiriamo investimenti e talenti. Siamo una piattaforma per la ricerca e l’innovazione con un’integrazione inedita. Abbiamo scritto una nuova Roma riuscendo a integrare realtà molto diverse, dal mondo accademico e della ricerca a quello dell’impresa e delle istituzioni. Abbiamo due forti connotazioni: siamo fortemente rispondenti a una regione e presto disporremo anche di un edificio, un investimento duraturo che evoca la concretezza di un progetto ambizioso, sede delle infrastrutture di ricerca”.

Una visione lungimirante vede Rome Technopole impegnata anche sul piano dell’alta formazione alle aziende. Un’offerta qualificata e gratuita, in collaborazione con Unindustria, prevede percorsi che finalizzino il capitale umano alle esigenze delle imprese e il riconoscimento dei Cfu da parte di tutto il sistema universitario. “Abbiamo anche assegnato 480 borse di studio a laureati triennali che si iscrivono a lauree magistrali rispondenti ai requisiti Rome Technopole. Si tratta di una politica di attrattività finalizzata a scongiurare l’emorragia dei talenti fuori regione”.


UN’INFRASTRUTTURA DI RICERCA INTEGRATA

“Abbiamo messo in rete IR2-Tech – spiega l’ingegner Stefano Penna, direttore scientifico della Fondazione con funzioni di research manager – Si tratta di un’infrastruttura di ricerca integrata aperta a fornire servizi di ricerca e tecnologici ai partner interni ed esterni del Rome Technopole. IR2-Tech è caratterizzata da più nodi (corrispondenti ai dipartimenti delle università, dei centri di ricerca o delle strutture aziendali che aderiscono) che si declinano in 87 laboratori all’avanguardia dotati di strumentazione scientifica di altissimo livello. Recentemente sono stati varati il regolamento e lo schema di convenzione affinché l’adesione diventi formale”.


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